I ragazzi e le ragazze che negli ultimi 20 anni hanno visto la strage di Capaci, hanno negli occhi le immagini di una strada sventrata, le immagini di vite e di impegno per la giustizia fatte a brandelli. Quei ragazzi e quelle ragazze hanno diritto di sapere, come tutti noi, la verità di quegli anni.
Cosa è accaduto davvero nel profondo della storia del nostro Paese in quel periodo? La sottovalutazione della politica o peggio la complicità verso i fenomeni mafiosi, la mistificazione, l’omertà di settori delle Istituzioni hanno permesso nel corso degli anni, troppe volte, la penetrazione nel corpo dello Stato del cancro dell’illegalità, del malaffare, della criminalità organizzata. Gli impegni solenni spesso non mantenuti di raggiungere la verità, le menzogne di Stato, in questi 20 anni hanno segnato troppe volte la vita dei siciliani e degli italiani.
Far luce fino in fondo nella storia terribile di quel periodo è il modo migliore per ricordare in dignitosamente le vittime della mafia. Ancor più oggi non possiamo proprio abbassare la guardia: abbiamo il diritto di ribellarci ad una deriva fatta di prepotenza e di illegalità.
Dagli squarci di luce su allora dipendono ancor oggi la qualità della democrazia, quanto mai necessaria oggi in questa fase così delicata e turbolenta della nostra storia repubblicana.
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