I comitati, nel nostro ordinamento giuridico, sono raggruppamenti di volontari i quali si costituiscono per raggiungere un singolo, o più singoli obiettivi, per il bene di un intera comunità. Tra questi interessi collettivi rientrano, appunto, l'interesse alla tutela dell'ambiente, il diritto alla salute, il diritto alla casa, etc. Essi possono presentare istanze, petizioni, proposte come pure promuovere referendum, oltre che organizzare convegni e cortei per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi costitutivi. Ma le responsabilità sono limitate poiché essi non ricoprono nessun ruolo istituzionale.
I partiti politici costituiscono, invece, l'anello di congiunzione tra le istituzioni rappresentative (Comuni, Province, Regioni, Parlamento) e la volontà popolare. Nel nostro ordinamento, e in tutti gli altri sistemi democratici, per scegliere i propri rappresentati si ricorre infatti all'intermediazione di organismi che orientano le attività e le scelte dei cittadini. I partiti mirano, in sostanza, ad influenzare la determinazione dell'indirizzo politico nelle scelte che attengono ad una comunanza di interessi. L'esercizio della sovranità popolare dei cittadini non è, dunque, diretta ma indiretta ed avviene eleggendo dei rappresentanti con il compito di fare gli interessi dei cittadini.
Fatta questa breve (e noiosa per alcuni) precisazione è opportuno, ritornando alla manifestazione dell’11 dicembre scorso, ribadire che SEL ha esercitato esattamente un proprio diritto – dovere, aderendo al corteo in via ufficiale, ritenendo l'interesse in gioco una questione di carattere collettivo (salute e ambiente), che riguarda tutti i cittadini e, in quanto tale, ritenendo che una partecipazione diffusa poteva (e può) contribuire maggiormente a sostenere una causa giusta. Ma anche perché SEL sostiene una proposta differente in tema di rifiuti.
Avendo l'iniziativa (corteo e convegno), assunto una connotazione specifica e, precisamente, di contrasto all'installazione sul nostro territorio di un impianto termico per il trattamento dei rifiuti, del tipo Gassificatore, (a sostegno di questo dato reale vi era l'esibizione di altri cartelli e striscioni che scongiuravano questi ipotesi: “No al gassificatore”, oltre che quelli con la dicitura “Basta Tumori”), ci è sembrato opportuno partecipare attivamente con le componenti sociali presenti sul territorio.
Sinistra Ecologia Libertà si è posto il duplice e ambizioso obiettivo, di recuperare il rapporto con le persone e di rispettare fedelmente il ruolo che la nostra Costituzione riserva ai partiti politici, anche promuovendo e sostenendo battaglie per la difesa del lavoro e del territorio, per l'ambiente e per la salute. Questi sono concetti primari della democrazia, del vivere civile, su cui si fondano i nostri rapporti quotidiani che ogni cittadino, appartenente ad uno Stato democratico, dovrebbe seguire.
Un dato però è emerso e cioè per arrivare a risolvere il problema, è necessario, per un fatto istituzionale, passare obbligatoriamente per gli organi che sono deputati a praticare tali soluzioni, con la partecipazione di tutte le componenti sociali presenti sul territorio.
Ed è proprio per questi motivi che, considerato anche l'attuale posizione dell'amministrazione e dei partiti del centrodestra sulla questione del Gassificatore, chiediamo ai partiti d'opposizione di centrosinistra di promuovere insieme un'azione congiunta per contrastare l'insediamento di questo impianto sul nostro territorio e di formulare una proposta comune in materia di rifiuti, coinvolgendo anche esperti in materia ambientale e, soprattutto, esperienze amministrative che adottano politiche di Gestione a freddo dei rifiuti anziché quelle che prevedono processi di combustione.
I partiti politici costituiscono, invece, l'anello di congiunzione tra le istituzioni rappresentative (Comuni, Province, Regioni, Parlamento) e la volontà popolare. Nel nostro ordinamento, e in tutti gli altri sistemi democratici, per scegliere i propri rappresentati si ricorre infatti all'intermediazione di organismi che orientano le attività e le scelte dei cittadini. I partiti mirano, in sostanza, ad influenzare la determinazione dell'indirizzo politico nelle scelte che attengono ad una comunanza di interessi. L'esercizio della sovranità popolare dei cittadini non è, dunque, diretta ma indiretta ed avviene eleggendo dei rappresentanti con il compito di fare gli interessi dei cittadini.
Fatta questa breve (e noiosa per alcuni) precisazione è opportuno, ritornando alla manifestazione dell’11 dicembre scorso, ribadire che SEL ha esercitato esattamente un proprio diritto – dovere, aderendo al corteo in via ufficiale, ritenendo l'interesse in gioco una questione di carattere collettivo (salute e ambiente), che riguarda tutti i cittadini e, in quanto tale, ritenendo che una partecipazione diffusa poteva (e può) contribuire maggiormente a sostenere una causa giusta. Ma anche perché SEL sostiene una proposta differente in tema di rifiuti.
Avendo l'iniziativa (corteo e convegno), assunto una connotazione specifica e, precisamente, di contrasto all'installazione sul nostro territorio di un impianto termico per il trattamento dei rifiuti, del tipo Gassificatore, (a sostegno di questo dato reale vi era l'esibizione di altri cartelli e striscioni che scongiuravano questi ipotesi: “No al gassificatore”, oltre che quelli con la dicitura “Basta Tumori”), ci è sembrato opportuno partecipare attivamente con le componenti sociali presenti sul territorio.
Sinistra Ecologia Libertà si è posto il duplice e ambizioso obiettivo, di recuperare il rapporto con le persone e di rispettare fedelmente il ruolo che la nostra Costituzione riserva ai partiti politici, anche promuovendo e sostenendo battaglie per la difesa del lavoro e del territorio, per l'ambiente e per la salute. Questi sono concetti primari della democrazia, del vivere civile, su cui si fondano i nostri rapporti quotidiani che ogni cittadino, appartenente ad uno Stato democratico, dovrebbe seguire.
Un dato però è emerso e cioè per arrivare a risolvere il problema, è necessario, per un fatto istituzionale, passare obbligatoriamente per gli organi che sono deputati a praticare tali soluzioni, con la partecipazione di tutte le componenti sociali presenti sul territorio.
Ed è proprio per questi motivi che, considerato anche l'attuale posizione dell'amministrazione e dei partiti del centrodestra sulla questione del Gassificatore, chiediamo ai partiti d'opposizione di centrosinistra di promuovere insieme un'azione congiunta per contrastare l'insediamento di questo impianto sul nostro territorio e di formulare una proposta comune in materia di rifiuti, coinvolgendo anche esperti in materia ambientale e, soprattutto, esperienze amministrative che adottano politiche di Gestione a freddo dei rifiuti anziché quelle che prevedono processi di combustione.
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